Un anno senza Pooh
Un anno senza Pooh – Cari amici, è passato già un anno da quando la scena si è definitivamente chiusa sulla magnifica storia dei Pooh. So che non potete dimenticarlo e me lo provano i messaggi, le foto, l’emozione, l’affetto con cui oggi mi state circondando. Ma anch’io, non posso dimenticare il 30 dicembre di un anno fa a Bologna. I cuoricini che riempivano d’amore il palasport, le vostre e le nostre lacrime, la commozione che mi chiudeva la gola mentre cantavo le nostre, le vostre canzoni.
Oggi, un anno dopo, la musica che da sempre è stata e per sempre sarà la spina dorsale della mia vita ha scritto altre pagine da cantare. Un disco, nuove canzoni, e a breve un’altra avventura sul palco di Sanremo: io e Riccardo, e anche Red, ancora vicini. Lo so, è strano non pensarci insieme e sarà strano vederci cantare emozioni diverse: è strano e sarà strano anche per noi. Ma in fondo i Pooh oggi sono speciali anche in questo: nel voler vivere la musica dentro più prospettive senza mai perdere di vista il legame profondo che nella musica ci ha uniti, come persone e come artisti. Tanto che a Sanremo la musica vincerà ancora, senza competizioni, linguaggio comune di anime dalle sfumature differenti.
State scrivendomi anche tanti grazie, oggi. Grazie per i cinquant’anni dei Pooh, per la loro straordinaria bellezza e irripetibilità, per come li abbiamo saputi chiudere, ancora una volta, in modo indimenticabile e assolutamente unico, nei chiaroscuri di quella serata di un anno fa che non potrà né dovrà mai essere cancellata, perché come evento inimitabile passerà dalla cronaca di quelle lacrime alla storia della canzone, e di lì alla leggenda dei nostri cuori.
Però in realtà non siete voi che dovete ringraziare me. Sono io, siamo noi, che dobbiamo dire grazie a voi: per questi cinquant’anni, per come sono stati, per come resteranno, per come li abbiamo chiusi insieme; e anche per come supportate le nostre vite in musica che continuano perché senza musica, noi non sapremmo vivere.
Allora, un anno dopo, voglio immaginare di cantare ancora insieme come a Bologna quelle parole di Valerio che hanno messo la firma finale alla storia dei Pooh. Cantarle per me, per noi, per voi, per Valerio, per la magia di quella musica senza cui nulla sarebbe mai accaduto.
Ricantiamole insieme, quelle ultime parole.
“Grazie per questa nostra musica, per chi mi lascia respirare e ridere, e piangere e vivere, a modo mio”.
Grazie: a voi e alla musica, dal 1966, per un anno fa, per oggi, per domani, sempre.
Grazieeeeee e buon anno, amici.
Roby
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